Il riso è uno dei nostri prodotti più apprezzati: volevamo rendervi partecipi di tutta la storia che porta al vostro piatto!
(Click sulle foto per ingrandirle!)
E' fine Marzo: il nostro campo appena livellato e delimitato da alti argini viene allagato per la prima volta con acqua proveniente direttamente dai canali Cavour e Regina Elena per formare la risaia.
L'acqua sarà fondamentale per la coltivazione: non solo il riso vi prospera (a differenza di gran parte di altre erbe spontanee) ma essa trattiene a lungo il calore accumulato di giorno, favorendo una temperatura stabile, indispensabile soprattutto alle nostre latitudini. Inoltre, le delicate radici del riso si propagano facilmente nel fango morbido.
Il fango è inoltre necessario per rendere impermeabile il fondo della risaia, in modo che trattenga l'acqua il più possibile.
Per crearlo si rende necessario "pestare" il terreno con molteplici passaggi del trattore.
Una volta quest'operazione veniva compiuta da animali da tiro.
Quest'operazione va svolta con molta cura per tutta la superficie... Incluse le retromarce!
La "pesta" viene praticata un paio di volte a distanza di qualche giorno una dall'altra, o comunque fino a quando il fondo non sarà completamente impermeabile.
Con uno speciale atrezzo si procede a lisciare i solchi delle ruote (un tempo, delle zampe) nel fondo, per ottenere un'altezza costante dell'acqua.
Siamo alla fine di Aprile: la nostra semente che abbiamo conservata in sacconi durante l'inverno viene trasportata ai bordi della risaia.
Un trattore con speciali ruote dentate molto sottili (per non creare troppi solchi) distribuisce a spaglio il riso, che finirà sul fondo fangoso. Finora l'acqua è stata molto torbida, ma il fango si depositerà nel giro di qualche giorno...
... E l'acqua tornerà limpida a riflettere il cielo, creando un paesaggio molto bello e tipico della nostra zona!
Nell'arco di due settimane, temperature permettendo, il riso germoglierà!
La novità di quest'anno è che al tradizionale riso "Carnaroli" affianchiamo il "Rosa Marchetti", una rara ed antica varietà precoce coltivata ancora da pochi contadini, per molti insuperabile per le minestre ed i timballi!
In questa foto la risaia verde è quella del Carnaroli: è stato seminato due settimane prima del Rosa Marchetti -che ancora non si vede- per poterlo raccogliere nello stesso periodo.
Ecco il riso che emerge dall'acqua!
La nostra risaia comincia ad essere popolata da una moltitudine di animali: girini, rane, insetti, bisce d'acqua, tritoni, pesciolini... Ed ovviamente aironi, garzette, anatre, e altri uccelli.
Questo succede perchè non utilizziamo nè diserbanti nè concimi chimici, ed inoltre aderiamo al progetto della CE "Biodiversità in risaia", con il quale ci impegnamo a mantenere sempre presente l'acqua nelle risaie, diversamente dai coltivatori convenzionali, che per rendere più efficaci i diserbi tolgono l'acqua dalla risaie, di fatto distruggendo tutta la fauna.
Ai primi di Agosto il riso comincia a 'spigare', cioè a formare la spiga che contiene i chicchi.
Il nostro riso è abbastanza alto e sta vincendo -per ora- la competizione con le erbe spontanee.
In questa foto, se la ingrandite con un click, potete vedere i piccoli fiori bianchi del riso sulle spighette in formazione, che saranno complete tra circa due mesi, speriamo sui vostri piatti... Arrivederci a Ottobre!
Nessun commento:
Posta un commento